giovedì 30 ottobre 2008

DUBBI E RISPOSTE.

Alla conferenza stampa uno studente di giornalismo dell'Università Cattolica ha detto che la Cinetermografia gli fa paura, che secondo lui si va a indagare su cose troppo intime delle persone.

Abbiamo avuto poco tempo, e forse gli scopi della ricerca non sono stati spiegati come dovevano. Innanzitutto, cosa otterremo con la Cinetermografia? In pratica, dei grafici della temperatura del pubblico durante la proiezione del film. Questi grafici, siccome è stato dimostrato che la temperatura di una persona è direttamente legata al suo stato emotivo, potrebbero essere considerati dei grafici oggettivi dell'emozione di chi guarda un film.

Cosa si può capire studiando questi grafici? 
Bisogna premettere che la ricerca si svolgerà in collaborazione con Cinema Senza Barriere, un'associazione che promuove lo scambio culturale tra persone normodotate, non vedenti e non udenti. Avremo quindi un pubblico misto, in cui gli spettatori fruiscono il film in modo diverso: i non udenti avranno a disposizione dei sottotitoli in cui oltre alle battute del film vengono riportate delle descrizioni delle musiche e del tono di voce degli attori; i non vedenti avranno delle cuffie in cui uno speaker narra quello che si vede sullo schermo. 

La prima cosa che ci interessa capire è se ci sono differenze tra le emozioni di chi fruisce il film in modi così diversi. E, eventualmente, permettere di migliorare i dispositivi che vengono messi a disposizione dei non vedenti e dei non udenti.

Un altro aspetto che ci incuriosisce è la relazione tra la struttura del film e l'emozione del pubblico: ovvero, come si crea un'emozione.
In questo caso, non studieremo le emozioni di singole persone, o di gruppi di spettatori, ma di tutte le persone che parteciperanno alla ricerca. Insomma, avremo un dato medio dell'emozione del pubblico, qualcosa che quindi non va a invadere la privacy di nessuno.

Abbiamo un'ultima considerazione da fare: pensiamo che nessuno avrebbe avuto obiezioni se la ricerca fosse stata svolta semplicemente intervistando gli spettatori dopo la visione del film, chiedendogli quando e perché si sono emozionati. L'unica differenza con quello che faremo è l'obiettività dei dati che avremo a disposizione. E' forse l'obiettività che spaventa? Può darsi. Ma la ricerca sarà a partecipazione libera, e le persone che non vorranno partecipare non saranno nemmeno riprese dalla termocamera (che, tra l'altro, non permette di riconoscere un viso, ma solo di avere dei dati di temperatura). 

Crediamo di aver detto tutto. Ma se qualcuno ha qualche domanda da farci, siamo qui. Il blog è ad accesso libero e tutti possono intervenire. 

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