mercoledì 26 novembre 2008

UNA QUESTIONE TECNICA.

Come abbiamo già detto, la Cinetermografia è un'applicazione della termografia. E la termografia non è altro che la registrazione, attraverso una telecamera, della temperatura di ciò che si osserva. Sembra tutto molto semplice, quindi. In realtà, i problemi nascono quando c'è la necessità di applicare la termografia a dei soggetti in movimento, e in particolare a degli esseri viventi, che per loro natura sono soggetti parecchio imprevedibili.
Per ottenere dei grafici termografici (scusate il gioco di parole) bisogna poter registrare l'evoluzione termica di un punto (o di un'area) nel tempo. Se quel punto (area) è fermo, monitorarlo è facile. Ma quando quel punto si muove, ecco che iniziano i problemi: bisogna riuscire a "seguirlo".
Seguire un punto è un po' come seguire una persona. Se la persona è da sola, è facile. Una persona in mezzo a una folla, invece, si confonderà con le persone vicine. E, alla fine, ci si potrebbe accorgere di aver pedinato la persona sbagliata. Bisognerà dare a quella persona una bandierina, un po' come fanno le comitive di turisti. Nel caso della termografia, la "bandierina" è la differenza di temperatura tra un punto e quelli vicini. Seguendo queste differenze (che in realtà non sono semplicemente tra un punto e quelli che lo circondano, ma anche tra quelli che lo circondano e quelli che circondano quelli che lo circondano e così via, pensate ai cerchi di una cipolla), alla fine ci si ritroverà tra le mani il punto interessato. E sarà fatta.
Per un'area, la questione è ovviamente più complessa. Ma i principi di fondo sono gli stessi.
Dovete sapere che non esiste un software in grado di fare una cosa del genere, in termografia. O meglio, non esisteva: ora è in fase di produzione presso la Facoltà di Scienze Informatiche. Quindi presto potrete vedere i grafici delle vostre temperature, se avete partecipato alle proiezioni.
Ah, la prossima sarà martedì 9 dicembre alle 21.00. Il film proiettato (che a me è piaciuto molto, ndT), sarà Il pranzo di ferragosto.
Ci vediamo allo Spazio Oberdan!

venerdì 7 novembre 2008

LA PRIMA VOLTA.

La prima proiezione cinetermografata è stata interessante per un bel po' di motivi. E, ci è parso, non solo per noi. Il pubblico è stato entusiasta di partecipare all'esperimento, e in molti ci hanno fatto domande: cosa possiamo ottenere, come faremo a ottenerlo, possiamo davvero vedere l'emozione delle persone? Chi lo sa: in un esperimento come questo tutto comincia dalla curiosità, poi man mano si cerca di risolvere i vari problemi che si incontrano per la strada. Ora siamo in questa fase, stiamo cercando di migliorare la Cinetermografia per riuscire a ottenere dei dati davvero significativi. Un software ad hoc è in fase di sviluppo presso la Facoltà di Scienze Informatiche: ci permetterà di seguire i movimenti dei volti, di analizzarli singolarmente e di ottenere le medie di ogni area considerata. E poi ci sono i semplici accorgimenti pratici: probabilmente durante la prossima proiezione (presto pubblicheremo il calendario completo) la termocamera non sarà più posizionata a lato dello schermo ma a metà sala, per avere una visione più dettagliata degli spettatori.

Una cosa che forse non ha molto a che fare con la Cinetermografia, ma ci ha fatto molto piacere, è stata la chiacchierata fatta fuori dal cinema con alcuni non vedenti che erano tra il pubblico. Abbiamo cominciato parlando della nostra ricerca, poi siamo passati a discutere del commento audio che gli viene fornito in cuffia. Abbiamo trovato le loro osservazioni molto interessanti: "Il narratore", dicevano, "si preoccupa di fornire una descrizione dettagliata di quello che si vede sullo schermo, ma per noi non è così interessante. Ci vorrebbe una narrazione più essenziale, che cercasse di rendere, con poche parole significative, il senso di quello che viene mostrato". Un bell'esempio è stato quello di una scena in cui la telecamera scendeva attraverso un palazzo, attraversandolo in tutti i suoi piani. Il commento descriveva questa scena in modo piatto, mentre un'idea migliore, abbiamo pensato, poteva essere quella di raccontare in modo meno didascalico la scena. Una voce che dice: "Settimo piano. Sesto piano. Quinto piano..." e così via, forse avrebbe descritto meglio quello che il regista voleva dire con quella discesa verso il piano terra.

Insomma, l'esperienza della Cinetermografia si è rivelata un'interessante novità per chi ha visto il film, ma anche per noi.

lunedì 3 novembre 2008

LA CINETERMOGRAFIA ALLA RADIO.

















Domani, una breve, anzi fulminea, intervista sulla Cinetermografia su Radio24, durante la trasmissione "Essere e benessere". Verso mezzogiorno. E alle 21 la prima proiezione cinetermografata allo Spazio Oberdan, con un nostro breve ma non fulmineo intervento a precedere.